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Prima tappa a Soraga per l'evento "Un sogno a cinque cerchi"

Relatorti ed atleti testimonial in posa dopo l'evento di Soraga (Ufficio Stampa Pat)
Relatorti ed atleti testimonial in posa dopo l'evento di Soraga (Ufficio Stampa Pat)

Si è svolto nella Gran Ciasa di Soraga, in val di Fassa, la serata "Un sogno a cinque cerchi", il primo di 14 appuntamenti organizzati dal Coordinamento olimpico Trentino con l'obiettivo di promuovere e coinvolgere in maniera capillare ogni valle trentina, in vista delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali del 2026. Tra gli aspetti evidenziati, l'impatto che avranno i Giochi sul nostro territorio in termini di presenze di atleti, pubblico e di visibilità internazionale, con un focus su come cambieranno gli impianti di Tesero e Predazzo (dove sarà messo in palio un terzo di tutte le medaglie assegnate) che ospiteranno le gare, le nuove infrastrutture che sorgeranno e rimarranno a disposizione anche una volta terminate le competizioni e la possibilità di vivere dall'interno i Giochi unendosi come volontari. Chiusura con le parole e le emozioni dei campioni di oggi e di ieri.
A fare gli onori di casa il sindaco di Soraga Valerio Pederiva e il procurador del Comun General de Fascia Giuseppe Detomas, i quali hanno sottolineato la loro emozione e la curiosità nel vedere avvicinarsi un evento così straordinario e la ricaduta che avrà anche in termini turistici, alla luce delle nuove infrastrutture realizzate.
Il presidente del Comitato Paralimpico Trentino ha invece illustrato la legacy e sostenibilità, le due parole chiave che guidano gli organizzatori: "I Giochi olimpici e paralimpici sono un evento meravglioso ma contraddistinto anche aspetti anche difficoltosi – ha spiegato Bernardoni – nonostante le richieste del Cio siano cambiate rispetto al passato. Se le Olimpiadi e Paralimpiadi sono state assegnate all'Italia e al Trentino, è perché abbiamo garantito un occhio di riguardo alla sostenibilità economica e ambientale, senza costruire cattedrali nel deserto e senza sprechi di denaro, ma con l'idea che gli impianti possano servire alla popolazione in futuro e invogliare altre persone a praticare lo sport. I Giochi, inoltre, apporteranno al Trentino notevoli benefici a livello economico e a livello sociale, garantendo un territorio più accessibile, con strutture ricettive e sportive fruibili anche da persone con disabilità che potranno svolgere la propria attività sportiva in sicurezza e migliorare la qualità della loro vita".
Piero De Godenz, rappresentante del Coordinamento olimpico trentino, ha descritto la macchina organizzativa delle Olimpiadi e illustrato i miglioramenti che caratterizzano le sedi di gara trentine: "Le location di gara – ha dichiarato De Godenz - saranno modificate con interventi puntuali per farle diventare funzionali e attrattive nell'arco di tutto l'anno, sia per gli sportivi sia per i turisti. Le Olimpiadi e Paralimpiadi daranno una grande visibilità alle nostre valli e a tutto il Trentino; per riuscire a sistemare ogni più piccolo dettaglio ci ci sarà bisogno dell'aiuto di tutti, dai volontari che ci auguriamo arriveranno in massa da tutto il Trentino, fino al sistema ricettivo. In questo senso la val di Fassa ha sempre dato un contributo determinante per ospitare gli eventi internazionali in Val di Fiemme, completando il sistema di accoglienza per atleti e spettatori. Altrimenti non sarebbe stato possibile organizzarli per i numeri comunque non infiniti delle strutture ricettive presenti".
Dopo un appello per entrare a far parte della squadra di volontari (ne serviranno ben 18mila, dei quali più di 2.500 solo in Trentino), la parola è passata quindi agli atleti partecipanti alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali passate, presenti e future. Chiara Mazzel, Cristian Zorzi, Stefano Gross, Giacomo Bertagnolli e Caterina Ganz hanno raccontato cosa significhi realizzare il sogno di partecipare ai Giochi e magari viverli da protagonisti, come ci si prepara, la cura dei dettagli, le emozioni che si vivono prima e durante le gare, la gioia dopo il traguardo, ma pure la delusione per un risultato al di sotto delle aspettative.

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