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Sci fondo

Mondiali: i trentini Ticcò e Daprà sesti nella staffetta iridata

La Norvegia è assoluta padrona della staffetta maschile 4×7,5km a Trondheim, sesto posto per l'Italia del fassano Giovanni Ticcò, di Federico Pellegrino, Davide Graz e del fiemmese Simone Daprà, che perdono nel finale il treno delle medaglie, trainato da una sorprendente Svizzera, argento davanti alla Svezia.

I giochi per la vittoria si risolvono già in prima frazione: il ceco Novak accende quelle polveri che Valnes si preoccupa di far detonare. Da quel punto la Norvegia se ne va, con Nyenget in classico, Amundsen e poi Klaebo (quinto oro in altrettante gare) a skating a regalare al pubblico di casa una trionfale passerella, chiusa con il tempo di 1h08'13"7.
Dietro, con la Finlandia messa subito fuori dai giochi dalla caduta in apertura di Anttola, dominano i giochi tattici. Ticcò in prima frazione mantiene a galla il quartetto azzurro, passando il testimone a Pellegrino con qualche secondo di gap rispetto al gruppo inseguitore. Il valdostano in tecnica classica si incarica di ricompattare il gruppo per presentarsi al cambio di metà gara al secondo posto, a 29" dalla Norvegia. Si cambia tecnica e Graz conferma quanto di buono fatto vedere (in classico) nella Team Sprint, mantenendosi in linea per il podio al fianco di Svezia, Svizzera, Francia e Canada.
Gli ultimi 7,5 chilometri vedono l'elvetico Grond e lo svedese Anger nel ruolo di stopper, nella consapevolezza di avere qualcosa in più allo sprint. Daprà e Deslonges non riescono ad incrinare questo schema e così nella salita finale Svizzera e Svezia se ne vanno, con Grond a mettere le mani sull’argento davanti allo scandinavo a 21" da Klæbo. Quarta è la Francia (a 25"2), quinto il Canada (a 25"3), sesta l'Italia a 31"1. Oltre il minuto tutti gli altri, con Usa settimi davanti a Germania e Gran Bretagna.

Le dichiarazioni degli azzurri

Federico Pellegrino: «Per me si conclude questo Mondiale, non posso che essere fiero di una rassegna disputata da protagonisti. Le gare a squadre erano quelle in cui volevamo metterci in mostra e l'abbiamo fatto: nella Team Sprint siamo arrivati a centimetri dalla medaglia, nella staffetta a poche decine di metri. Siamo stati protagonisti ed è quello che volevamo. Sono fiero di tutti i compagni, dei tecnici e di tutto lo staff perché l'Italia ha raggiunto la consapevolezza che un altro passo avanti è stato compiuto. La medaglia ai Mondiali manca alla staffetta maschile dal 1999: questi ragazzi e tutto il movimento stanno crescendo e sono sicuro che già l'anno prossimo l'Italia avrà un gruppo forte capace di combattere per il podio anche senza di me».

Giovanni Ticcò: «Personalmente sto vivendo un sogno: sono arrivato a Trondheim per fare solo la 50 km ed invece è un Mondiale davvero ricco. Poter correre ad un Mondiale con la squadra è qualcosa di magico: fare il lancio è bellissimo. Si sa, in staffetta non si corre per se stessi, ma per tutta la squadra ed il team. C'è tanta pressione addosso, ma prima della gara Pellegrino e la squadra ci siamo trovati per caricarci. Ho dato il meglio di me stesso».

Davide Graz: «L'obiettivo era di arrivare al Mondiale con la migliore condizione e l'abbiamo fatto, sono fiero e orgoglioso di questo. È stato bello essere lì fino alla fine e spero che i nostri tifosi si siano emozionati. Ci abbiamo creduto ed il risultato è stato positivo. Certo che sarebbe stato meglio essere sul podio, ma le gare sono così».

Simone Daprà: «I miei compagni hanno fatto un ottimo lavoro, Davide mi ha dato il cambio addirittura in seconda posizione. Sapevo che sulla salita finale si sarebbe accesa la bagarre e che Grond e Anger in volata erano superiori a me. Purtroppo non avevo la gamba e la brillantezza che speravo per potermi giocare la volata con gli altri avversari».

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