La Marcialonga riapre sino ai 6000 iscritti
Volata conclusiva nella corsa al pettorale per la 36.a edizione della Marcialonga, in programma per domenica 25 gennaio. La regina delle granfondo italiane, infatti, ha raggiunto e superato in questi giorni quota 5300 iscritti ed ora mette a disposizione gli ultimi 700 pettorali. Al raggiungimento di quota 6000 ci sarà il definitivo “stop alle telefonate”.
Dopo i 5600 partenti dello scorso gennaio, pertanto, la granfondo delle valli trentine di Fiemme e Fassa corre verso un altro “tutto esaurito”, con una sempre più marcata presenza scandinava.
Sono sempre di più, infatti, gli atleti dell’estremo Nord Europa che scelgono la Marcialonga, una sorta di “must” per il fondista. Ad oggi, infatti, i soli norvegesi hanno raggiunto e superato quota 1900 iscritti, quindi già oltre 200 in più rispetto alla passata edizione, quando al via si presentarono 1695 “vichinghi”. Norvegesi che, allo stato attuale delle cose, sono più degli sciatori di casa nostra (1820 finora gli italiani), così come in netto incremento sono anche gli svedesi, già oltre 800.
Questo un primo quadro di quella che sarà la “starting list” della 36.a Marcialonga, che ora offre pettorali solamente per il gruppo che va dal numero 3501 al 4000 e per l’ultimo gruppo. Il massimo per chi intendesse partecipare alla gara trentina per viverla da dentro, per cercare la classica esperienza di vita da inserire nel personale album dei ricordi.
Una Marcialonga da affrontare con lo spirito di chi sa e vuole divertirsi, senza fretta alcuna, ma pensando piuttosto a lasciarsi catturare dalle bellezze naturali delle due vallate attraversate dalla gara, nonché dallo spettacolare contorno della manifestazione, fatto di pubblico, musica e colori, quelli delle 6000 fatiche individuali che sfilano lungo i 70 chilometri del percorso.
Una scelta che, a dimostrazione del fascino della gara “di coda”, hanno deciso di fare anche tre atleti abituali frequentatori del “primo gruppo”, ovvero Stefano Cristellon, Daniele Cavada e Stefano Vanzo, i quali partiranno assieme con una specie di “tandem” per vivere una Marcialonga da dentro, abbandonando per una volta le velleità di alta classifica, insomma due soli sci per tre fondisti.
Da non dimenticare, inoltre, la possibilità di prendere il via alla fatica ridotta della Marcialonga Light, 45 km di gara da Moena a Predazzo, ridotta nella lunghezza ma non certo nell’atmosfera, la medesima della “sorella maggiore”. In questo caso le porte del “primo gruppo” sono ancora aperte.
E intanto, grazie al primo freddo di questi giorni, i cannoni hanno iniziato a “tuonare” regalando un primo tocco di bianco, in attesa di un ulteriore abbassamento delle temperature. A quel punto, si potrà cominciare a pensare alla gara, alla quale si è iscritto in questi giorni anche un grande ex del biathlon, ovvero Pieralberto Carrara, argento olimpico nella 20 km di Nagano (1998) e quarto nella staffetta (sempre olimpica) di Albertville 1992.