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Sci alpino

Morzenti ha benedetto gli azzurri in Val di Fassa

Il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Giovanni Morzenti ha scelto l’incantevole cornice delle Dolomiti di Fassa per il rito di “benedizione” della squadra azzurra che dal 3 al 15 febbraio andrà a caccia di medaglie ai campionati mondiali di sci alpino della Val d’Isere. Nel parterre dello Ski Stadium Alloch di Pozza di Fassa, ai piedi delle imponenti Cima Undici e Cima Dodici, con la maestosa vista del Sassolungo a nord e del gruppo del Larsech e del Catinaccio ad Ovest, Morzenti ha incontrato alcuni dei componenti del team italiano, quelli che hanno già la qualificazione in tasca e ambizioni di podio.

Alcuni come Denise Karbon, Manuela Moelgg e Nicole Gius nella mattinata hanno affrontato una sessione di allenamento nella valle ormai assurta al ruolo di Centro Federale Fisi, altri sono giunti a Pozza di Fassa appositamente per incontrare il loro presidente e i commissari tecnici Claudio Ravetto e Michael Mair, come Manfred Moelgg arrivato direttamente da Schladming, o come Werner Heel, Christof Innerhofer e Stefan Thanei e per farsi intervistare da troupe del Tg1 e di Sky Sport giunte appositamente in Val di Fassa per realizzare dei servizi speciali.

«Anche se dobbiamo ancora aspettare i verdetti del prossimo week-end a Garmisch – ha sottolineato il presidente Morzenti – la squadra è praticamente fatta. Sono da definire solo alcuni nomi sia della squadra maschile sia di quella femminile. Sono convinto che ai mondiali francesi faremo bene, un po’ perché le piste molto tecniche e con un pendio importante si addicono alle caratteristiche dei nostri atleti, un po’ perché i nostri ragazzi sono in ottima forma e un po’ perché molti di loro sono nel pieno della maturità agonistica»,

Una stagione che per la squadra italiana non ha regalato molte vittorie, ma tanti podi e piazzamenti di rilievo. «Possiamo disporre di un team completo – prosegue Morzenti - alle forti Karbon e Moelgg si è aggiunta una Nicole Gius sorprendente, alla squadra di gigante da alcuni anni la più forte del mondo si è affiancato un gruppo di slalomisti che risultati alla mano hanno dimostrato di potersi giocare una medaglia. E poi i velocisti come Werner Heel e Christof Innerhofer e Nadia Fanchini. Ci sono dunque tutte le credenziali per fare bene, grazie al lavoro di tecnici preparati e di realtà che hanno deciso di sostenerci, come ad esempio il Trentino e la Val di Fassa che ospitano gli allenamenti delle nostre squadre, dai big ai giovani».

Non sembrava aver risentito del lungo viaggio Manfred Moelgg, che con la solarità che lo contraddistingue ha deciso di mettersi gli sci ai piedi nonostante fosse reduce da 5 ore e mezza di macchina. «Il risultato di Schladming – ha precisato il finanziere badiota – mi da molta fiducia. Ho completamente assorbito il cambio di materiali e so di potermela giocare con i migliori sia in slalom che in gigante. Il pendio della Val d’Isere, molto stretto e ripido, lo conosco bene perché l’ho affrontato tante volte e a dicembre avevo ottenuto anche il miglior tempo nella prima manche, concludendo poi sesto. Quest’anno il podio mi è sfuggito due volte per pochi centesimi, spero di centrarlo ai mondiali».

Sulla pista Alloch ha lavorato bene anche la sorella Manuela Moelgg: «Sto lavorando con serenità e concentrazione per arrivare nella migliore condizione possibile in vista delle gare della Val d’Isere. Quest’anno sono stata un po’ discontinua, alternando grandi prestazioni a salti di porta. Adesso Garmisch e poi cercherò di trovare il ritmo giusto, cercando di lavorare sulla maggiore stabilità sugli sci».

L’ultima battuta è toccata a Denise Karbon, non soddisfatta della prova di domenica scorsa a Cortina ma comunque per nulla demoralizzata: «A Cortina ho sciato male, soprattutto nella seconda manche. Non ho trovato le condizioni ideali alla mia sciata, anche se non è un’attenuante. L’aspetto che più mi sta a cuore in vista dei mondiali è il fatto di aver recuperato dal problema al polpaccio. Se si sta bene fisicamente, come finalmente sto, allora tutto viene di conseguenza».

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