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Sci fondo

Carlo Zoller dirige gli allenamenti dal telefono

Nell’oasi di Brentonico il tecnico Pierluigi Costantin, la fisioterapista Roberta Strim e lo skiman Fernando Pedergnana, in collegamento telefonico dal letto del centro riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana il responsabile della squadra B e under 23 di fondo Carlo Zoller. È stato questo il leit motiv del raduno a secco effettuato dalle giovani promesse dello sci di fondo azzurro in Trentino, nell’ambito del progetto «Da Rovereto a Vancouver» che consente agli atleti della Fisi di poter usufruire delle strutture sportive, dell’ospitalità e delle strutture scientifiche del Cebism.
Presenti per una settimana sull’Altopiano di Brentonico i fondisti Giovanni Gullo, Sergio Rigoni, Fabrizio Clementi, Richard Vuillermoz, Dietmar Noeckler, Elisa Brocard, Melissa Gorra, Virgina De Martin, Silvia Rupil, Sara Pellegrini, ed i cinque trentini Agostino Zortea, Veronica Cavallar, Lisa Morandini, Ilaria Debertolis e Mattia Pellegrin.
A raccontare i dettagli è proprio Carlo Zoller, reduce da un grave infortunio il mese scorso. «Per quanto riguarda le mie condizioni – ci racconta il tecnico che allenò anche il campione svizzero Dario Cologna – ci sono dei miglioramenti, ma ci vorrà molta pazienza. La più bella sorpresa me l’hanno regalata proprio i ragazzi della squadra presenti a Brentonico, che una delle scorse serate sono passati a trovarmi».
Le promesse del fondo che lavoro hanno svolto sull’altopiano? «Un lavoro di quantità – prosegue Carlo Zoller –. Hanno alternato allenamenti con gli skiroll alla bicicletta, marcia in montagna alla corsa veloce. Poi, grazie al Centro Interuniversitario di Ricerca in Bioingegneria e Scienze Motorie diretto dal dottor Federico Schena su tutti i fondisti sono stati effettuati due prelievi per la verifica del lattato che verranno inseriti nel database del Cebism e confrontati con quelli prelevati agli stessi atleti in laboratorio a Rovereto il mese scorso. Dai dati che emergeranno possiamo avere una scheda personalizzata di ognuno, per tarare di conseguenza la preparazione con precisione. Un grosso aiuto per noi tecnici».
Nella squadra nazionale B ci sono fondisti destinati al salto in Coppa del Mondo ed altri di fresco ingresso fra i senior. Cosa vi aspettate? «Non è nel mio stile fare previsioni in estate. Con il mio staff cerchiamo di preparare al meglio ogni atleta. Sicuramente Giovanni Gullo, che ha già fatto parte della squadra di Coppa del Mondo e reduce da una buona annata, ha tutte le carte in regola per rientrare nel circo che conta, così come Silvia Rupil, Poi ci sono altri fondisti dalle buone potenzialità che devono trovare ritmo e giuste motivazioni e i giovanissimi. Per gli ex junior il salto di categoria è impegnativo, cercheremo di aiutarli a crescere nel modo migliore».
L’elvetico Cologna quando tempo ha impiegato per entrare in Coppa del Mondo? «Lui è un talento e già al primo anno da senior aveva dimostrato le sue potenzialità, però ci sono stati fondisti che sono usciti con tanto sacrificio, restando nelle squadre B anche per 4 o 5 anni e poi ottenendo importanti risultati».
I ragazzi torneranno ancora in Trentino? «Il 18 e 19 agosto – conclude Carlo Zoller - saranno nuovamente a Rovereto per test al Cebism e poi dal 24 al 29 agosto è in programma un raduno in Val di Ledro».

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