Le interviste: super festa per la Graftiaux
Markus Bendler ha superato se stesso e i limiti estremi che i tracciatori hanno voluto mettere in campo nella finale della nona edizione dell'Ice Master World Cup della Valle di Daone: “Quest'anno – commenta l'austriaco - è stata proprio dura. Devo ammettere che in isolamento ero particolarmente teso perché temevo molto il coreano Park Hee Yong, un giovane emergente e in grande forma. Quando ho visto la via e i passaggi critici mi sono subito convinto che potevo farcela. A dire il vero mi aspettavo un percorso al limite perché so come lavorano i tracciatori italiani e proprio per questo sono doppiamente soddisfatto per essere stato l'unico a raggiungere il top. E' stata comunque una prova massacrante dal punto di vista fisico. Gli ultimi metri sono stati difficili, avevo le braccia indurite”.
Particolarmente soddisfatto Park Hee Yong, nonostante il secondo posto: “Essere arrivato così vicino a Bendler – racconta il coreano – è per me come aver vinto. Lui è un grandissimo campione di un livello elevatissimo. Il mio sogno è vincere, ma in questo momento posso solo cercare di imparare il più possibile dall'austriaco, e per questo ho ancora la gara di Saas Fee per cercare di avvicinarlo. Sono soddisfatto per il risultato e soprattutto per essere finalmente riuscito ad essere in gara in una competizione così importante come l'Ice Master World Cup di Daone. Ci tenevo a venire anche tre anni fa, poi però non c'er riuscito”.
Sorpresa per il successo finale invece la belga Chloe Graftiaux: “Un risultato inatteso per me. Sono strafelice per la prima vittoria in carriera, devo ancora decidere come festeggiare, ma farò una grande festa. Penso che la mia arma vincente a Daone è stata la concentrazione e la determinazione. Ero molto tesa, ma questa adrenalina si è trasformata in elemento positivo”.
La favorita in campo femminile Stephanie Maureau si è dovuta arrendere alla freschezza della Graftiaux: “La belga è stata bravissima. A Daone ho sofferto le vie troppo lunghe. Sono in buona forma ma non al massimo e per superarle bisogna essere al top. Sono comunque soddisfatta perché nella semifinali avevo faticato tanto, la sera ho raccolto le energie e in finale sono riuscita a centrare il podio. La gara trentina è una manifestazione stupenda ed essere al via è sempre una grande emozione”.
Il presidente del Comitato Organizzatore Romolo Ghezzi ha invece il sorriso stampato sul viso: “Sono tanti i motivi che mi rendono soddisfatto di questa edizione. E' veramente andato tutto molto bene, a partire dal pubblico particolarmente numeroso durante le finali. Eravamo partiti col piede giusto già giovedì sera con la cerimonia inaugurale per le vie di Daone e arrivo all'Ice Climbing Stadium. La gente aveva partecipato con entusiasmo sarà stato anche per la presenza della fanfara della Taurinense. La struttura aveva un colpo d'occhio fantastico, grazie al lavoro prezioso dei tanti volontari che da sempre ci affiancano. Abbiamo poi avuto una presenza mediatica senza precedenti per la nostra competizione”.
L'aspetto tecnico è di doveroso commento del responsabile Maurizio Gallo: “Nella finale è stata proposto il tracciato più lungo in assoluto in una gara di arrampicata su ghiaccio. Penso che con la gara di Daone la disciplina ha superato un nuovo limite di difficoltà. Il tempo e le temperature ci hanno aiutato, meglio di così non poteva andare. Poi per l'organizzazione il fatto di aver avuto per la prima volta una diretta Rai di due ore al sabato, un'altra sintesi la domenica sera, la presenza di due troupe di Sky e un servizio pure su Mediaset, penso sia stato proprio il top”.
La battuta conclusiva va al tracciatore Attilio Munari: “Visto il livello tecnico sempre più elevato abbiamo cercato di proporre un percorso innovativo, in grado di fare selezione perché non era facile determinare il tempo massimo di scalata. La nostra prossima sfida sarà quella di allestire il percorso della decima edizione dell'Ice Master World Cup, che si realizzerà sulla nuova struttura permanente. Sarà come ripartire da zero”.