La Marcialonga parla svedese con Svärd e Hansson
Risuona l’inno svedese sulla 37.a Marcialonga di Fiemme e Fassa. Sul podio della granfondo trentina Oskar Svärd e Jerry Ahrlin che hanno preceduto il temuto avversario norvegese Jörgen Aukland, mentre la favorita Jenny Hansson ha dominato di misura la prova delle donne, chiudendo prima davanti alle due connazionali Sandra Hansson e Susanne Nyström.
Solita e affascinante cornice al via di Moena, con cielo coperto e un freddo pungente a salutare 6.094 partenti degli oltre 6.500 iscritti, con un leggero strato di neve fresca caduta nella notte.
Alla Marcialonga la doppia spinta è d’obbligo fin da subito per chi vuole stare davanti, e Bruno Debertolis lo sa bene, visto che dopo 4 km, al passaggio di Soraga, vanta già 20” di vantaggio sugli inseguitori. La sua fuga però dura poco.
Il primo giro di boa era quello di Canazei, e dopo quasi 20 km percorsi in leggera salita, una prima selezione appariva chiara. Davanti a fare l’andatura sfilavano circa 25 concorrenti con tutti i migliori, inclusi gli italiani Debertolis, Cattaneo, Santus e Morandini, tutti pronti a “tuffarsi” lungo la discesa che li riportava verso Moena prima, e Predazzo poi. I passaggi per gli abitati di Pozza di Fassa, Vigo di Fassa e Soraga, sempre accolti dal solito festante pubblico della Marcialonga, facevano segnare un continuo alternarsi in posizione di testa tra Ahrlin, Svärd, Alsgaard e i fratelli Aukland, senza che però nessuno osasse allungare.
Appena entrati nell’abitato di Predazzo Svärd provava ad alzare il ritmo, sfruttando anche un “guasto al motore” di Jörgen Aukland, che rompeva un bastoncino – poi subito sostituito. Tuttavia l’allungo dello svedese durava poco, poiché sia il plurimedagliato olimpico e mondiale Alsgaard che lo svedese Ahrlin non si erano fatti cogliere impreparati.
Nel frattempo, a Predazzo si chiudeva anche la “Marcialonga Light” e a siglare l’edizione 2010 sono stati il veneto Fulvio Scola e l’atleta “di casa” Antonella Confortola, prossima protagonista ai Giochi Olimpici di Vancouver.
Tornando alla gara lunga dopo Ziano il gruppo era trascinato dai fratelli norvegesi Aukland, mentre Morandini e Cattaneo “tenevano botta” e rilanciavano, con il fondista di Castello di Fiemme che passava a condurre. A Molina, infatti, c’era un altro giro di boa, prima della tanto temuta salita della Cascata dove il gruppo di testa arrivava ancora compatto. Quando mancavano 5 km al termine, però, iniziava la girandola dei sorpassi tra i due Aukland, Svärd e Ahrlin, con Cattaneo che cercava un recupero difficile, ma non impossibile, insieme al ceco Rezac. I tre “iron men” vantavano 15” di distacco sugli inseguitori, guidati da Rezac. Gli ultimi 200 metri, ormai nell’abitato di Cavalese, erano da cardiopalma con gli svedesi che accendevano il “turbo” e ad Aukland non rimaneva che fare da spettatore. L’ultimo spunto era però quello di Svärd, che “bruciava” il connazionale e lo distaccava sul traguardo. In terza posizione chiudeva Jörgen Aukland, davanti a Rezac e ad un trio tutto italiano composto da Cattaneo, Debertolis e Morandini.
Per quanto riguarda la gara femminile, quello di domenica è stato un vero e proprio assolo di Jenny Hansson, che già dai primi chilometri ha “seminato” tutte le altre e al traguardo di Viale Mendini a Cavalese si è presentata tutta sola, dopo 3h32’07, 30 minuti dopo Svärd.