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Arrampicata

Cinque italiani volano in finale

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Così è stato nella seconda giornata della tappa trentina della Coppa del Mondo di arrampicata, che oggi ha assegnato i titoli della “velocità” e ha portato in finale “difficoltà” otto atleti e otto atlete, che domani daranno tutta l’energia rimasta loro in corpo per cercare di salire sul gradino più alto del podio. Fra di essi ci sono tutti i migliori, che non hanno deluso le aspettative. Bendler è salito come un missile su entrambe le vie, Klammer e Anthamatten hanno fatto ottime cose rispettivamente nella seconda e nella prima via. Dietro a loro due russi, due svizzeri e un sudcoreano. In campo femminile le due regine Lavarda e Müller sono state le uniche capaci di toccare le due “prese” blu di fine itinerario, saranno ancora loro domani a disputarsi il successo finale. Come era avvenuto nel 2007.
A rappresentare l’Italia in finale vi saranno Klammer, Lavarda, Torretta, Zwerger e Rainer (quattro ragazze e un solo maschio). Il lotto dei partecipanti, d’altronde, era assai qualificato e per competere a questi livelli bisogna avere nervi d’acciaio ed anche tanta esperienza, visto che i tracciatori hanno costruito percorsi molto selettivi, tarati per permettere solo ai grandi di arrivare fino in cima.
Ed a riuscirci in entrambe le prove, fra i maschi, è stato solo Markus Bendler, che qui a Daone ha sempre una marcia in più, come ha dimostrato lo scorso anno quando nessuno riuscì a batterlo. L’austriaco è apparso in forma smagliante e domani gli avversari dovranno fare miracoli per impedirgli di concedere il bis. Herbert Klammer, secondo oggi, ha raggiunto la zona 14 nella prima via e la zona 19 nella seconda, totalizzando la metà dei punti di Bendler, mentre Simon Anthamatten, svizzero, ha raggiunto zona 17 nella prima e solo zona 12 nella seconda. Dietro a loro i russi Tomilov (Maxim e Alexey), i due svizzeri Andreas Steindl e Patrick Aufdenblatten e la sorpresa coreana Park Hee Yong. Eliminati il fassano Mario Prinoth (12°) e il triestino Mario Bole (13°), che nella seconda via si è arrestato appena in zona 7. Tre svizzeri, due russi, un italiano, un austriaco e un coreano daranno dunque vita alla finale di domani.
Fra le ragazze la vicentina Jenny Lavarda e la svizzera Petra Müller hanno dimostrato tutta la propria abilità, arrivando in cima sia nella prima sia nella seconda via e lo hanno fatto con parecchi secondi di anticipo sul tempo limite. Bene anche la valdostana Anna Torretta, giunta fino a zona 24 e poi fino al top, nonché la russa Natalya Kulikova, che ha raggiunto zona 22 nella prima via e il top nella seconda. Le altre qualificate sono la bolzanina Barbara Zwerger, la russa Maria Tolokonina, la meranese Angelica Rainer e la svizzera Felicitas Feller.
Per quanto attiene la “velocità”, gara spettacolare, ma che vanta un numero ristretto di iscritti, ha vinto lo sloveno Matevz Vukotic, che ha preceduto il russo Maxim Tomilov (in gara anche nella “difficoltà”) e Jernej Vukotic, anche lui sloveno. Fuori dal podio gli altri otto russi in gara. Fra le ragazze dominio assoluto di questo paese, che piazzato cinque atlete ai primi cinque posti. Sul podio sono finite Maria Tolokonina, Ksenia Sdobnikova e Natalya Kulikova. Sesta la fassana Marika Favé.
Alle 18, dopo aver assistito alle scalate dei big mondiali, una parte degli spettatori ha partecipato alla ciaspolata organizzata a simpatica cornice della manifestazione e in serata tutti riflettori sono stati puntati su Manuela Di Centa, che ha intrattenuto un folto pubblico raccontando la propria straordinaria avventura sull’Everest.
Il programma di domani si apre con la finale femminile di “difficoltà” (alle 10.15), quindi alle 14.15 è prevista la finale maschile.

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