Semifinali: Markus Bendler prenota la vittoria
Poche sorprese nella prima giornata di gara a Daone, almeno per quanto riguarda il settore maschile. Volano infatti in finale, nella gara di difficoltà, il super favorito Markus Bendler (Austria), già vincitore da queste parti nel 2007 e nel 2009, attuale detentore della Coppa del Mondo, ha infatti raggiunto con grande agilità il top del percorso in semifinale, un tracciato davvero selettivo con i suoi 27 metri di altezza e 35 di sviluppo. Hanno infilato le due piccozze nella presa blu (quella che indica l’arrivo) anche il coreano Park Hee Yong, ogni anno più competitivo, lo svizzero Patrik Aufdenblatten e l’espertissimo ucraino Yevgen Kryvosheytsev, già nel 2001 fra i protagonisti della tappa trentina della Coppa del Mondo di arrampicata su ghiaccio, che questo fine settimana accende i riflettori dei media nazionali e internazionali sulla piana di Pracul. Si sono qualificati per la finale anche l’ucraino Valentyn Sypavin e i russi Maxim Tomilov, Stanislav Lobzov e Sergey Tarasov. Sfortunatissimo il portacolori azzurro Herbert Klammer, originario della Valle Aurina, autore di una buona prova, che gli è valsa però solo il nono posto, quello del primo escluso. «La differenza l’ha fatta la testa – ha raccontato – ed oggi non ha funzionato a dovere».
Sul percorso, connotato da un passaggio disegnato a guisa di superficie lunare e da altri due che ricordavano altrettanti diamanti incastonati nella struttura portante, se la sono cavata bene, ma non abbastanza per garantirsi il diritto di gareggiare anche domani, pure Javier Bueno Berges, Alexey Tomilov e Nikolay Primerov. Fuori già agli open della mattinata gli altri due italiani Matteo Rivadossi e Kurt Astner, ghiacciatore della Val di Tures.
In campo femminile Valle di Daone amarissima per Angelika Rainer. Nella semifinale la meranese, vincitrice della prima gara di Coppa del Mondo a Kirov (in Russia), si è fermata ad un soffio dalla qualificazione alla finale, fallendo l’aggancio al gruppo delle magnifiche otto che domani si disputeranno il titolo della difficoltà, a causa di un errore, inatteso, nella seconda parte di un percorso duro, pieno di trappole, ma certamente alla sua portata. La Rainer è incappata in una di queste, ma non è stata l’unica a cadere nei tranelli del tracciato disegnato da Attilio Munari, lo stratega di Daone. Solo quattro atlete sono infatti giunte al top, molte si sono fermate a tre quarti, dove le prese si facevano più insidiose, altre molto prima. Tra queste l’altra italiana Giulia Venturelli, campionessa italiana in carica, uscita di scena dopo pochi metri. Delusione per la Rainer, che guidava la classifica iridata di Coppa del Mondo e ha così perduto una buona occasione per incamerare altri punti: «Ho perso l’appoggio all’altezza del tetto orizzontale, l’ultimo tratto ghiacciato prima del tratto a secco, si tratta di un passaggio atipico per un’alpinista e ad un certo punto ho perso i punti di riferimento e sono caduta».
La semifinale ha visto prevalere la belga Chloe Graftiaux in 6 minuti e 40 secondi, davanti alla coreana Woon Jeong, staccata di 9 secondi. In semifinale anche Anna Gallyamova (Russia) e Lucie Hrzova (repubblica Ceca), con tempi di poco sopra i sette minuti. Qualificate, pur senza raggiungere la vetta, Ludmilla Badalyan (Russia), Stephanie Moreau (Francia), Radka Petkova (Bulgaria) e la giovane svizzera Felicitas Feller (classe ’90). Termometro stabile per tutta la gara a -8, temperature ottime per questa disciplina, che si ripresenteranno anche domani.
Il programma della domenica si apre con la finale femminile alle ore 10,15, mentre per quella maschile bisogna attendere le 14,15. Seguiranno le premiazioni, al solito accompagnate dalla Fanfara della Brigata Taurinense. I percorsi, diversi per maschi e femmine, proporranno due vie di finale più lunghe e più spettacolari di quelle tracciate oggi, studiati per fare selezione fra i big.